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Nel viaggiare attraverso gli appuntamenti musicali internazionali, un gruppo di musicisti e di 'winemakers' toscani appassionati di musica, uniti in amicizia dai comuni interessi, hanno concepito un’interessante festival denominato “Musica e rossi toscani”. Nelle pause dei concerti del festival di Pasqua di Salisburgo del 1999 furono per la prima volta programmati una serie di incontri musicali, ad invito, che hanno avuto luogo in terra di Siena, nel mese di agosto 2000, in concomitanza con il “Palio di Siena”. Il festival, nato come incontro privato tra amici, è stato poi riprodotto ed esteso con successo negli anni successivi.
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Da una parte i produttori di vino: il conte Andrea Costanti (Brunello di Montalcino), Caterina Dei (Vino Nobile di Montepulciano), Lorenza de’Medici ed Emanuela Stucchi Prinetti (Chianti Classico), Roberto Guerrini Fuligni (Brunello di Montalcino), la famiglia Boscu Bianchi Bandinelli (Chianti Classico), Stefano Cinelli Colombini (Brunello di Montalcino) ed Elisabetta Gnudi (Brunello di Montalcino e Chianti Classico).
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Dall’altra un gruppo di importanti musicisti tra cui alcuni componenti
dell'Orchestra Filarmonica di Berlino, della Royal Concertgebouw
Orchestra di Amsterdam e del Sestetto d’archi della Filarmonica di
Berlino: Bernard Hartog, Marietta Kratz,
Ying Zhang,
Rebecca Schneider, Nienke van Rijn, Walter Küssner, Matthew Hunter, Ulrich Knörzer,
Martin Stegner, Simone Jandl, Pauline Sachse, Ansgar Schneider, Götz
Teutsch,
Trey Lee, Johan van Iersel,
Ulrich Wolff, Martin Heinze, Janne Thomsen, Jonathan Kelly, Walter Seyfarth,
Daniele Damiano, Sevimbike Elibay, Noriko Sugyiama, Yoko Kikuchi, Cordelia H
L’idea consiste nella realizzazione di alcuni appuntamenti musicali nel mese di agosto, durante i quali sono state ad oggi eseguite musiche di Mozart, Haydn, Beethoven, Schubert, Schumann, Brahms, Dvorak ed altri nelle ville e nei palazzi toscani di residenza dei produttori suddetti, seguiti dalla degustazione dei tre vini (Brunello di Montalcino, Nobile di Montepulciano e Chianti Classico): nel casino di caccia dei Fuligni a Montalcino, nella villa Dei a Montepulciano, nello storico giardino della villa Bianchi Bandinelli a Geggiano, nel parco della villa i Podernovi della Fattoria dei Barbi, nel Borgo medievale di Scopeto, nel Palazzo Pannocchieschi d’Elci a Siena e, per finire, nella millenaria Badia a Coltibuono. Personalità del mondo della cultura americana ed europea, si sono ritrovate all’insegna di “Musica e rossi toscani”, un festival che è già divenuto uno degli appuntamenti da non perdere dell’estate culturale ed enologica toscana.
Gli incontri si articolano in diverse combinazioni culturali, tra musiche, particolari ambientazioni territoriali e vini che di quelle terre sono antica espressione.
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Il primo concerto di “Musica e Rossi toscani” si tiene, ormai per consuetudine, in prossimità dei vigneti dell’azienda vinicola Fuligni, in Montalcino, di proprietà della famiglia stessa da oltre un secolo. La scelta è stata quella di ambientare il concerto presso il casino di caccia tutt’oggi residenza di Roberto Guerrini Fuligni, professore di diritto nell’Università di Siena. Costruito nel 1714 l’edificio veniva utilizzato occasionalmente per cacce al cinghiale e fornisce ai concerti ivi eseguiti un’ambientazione quanto mai favorevole alla concentrazione musicale, per il contorno dei fitti boschi che tuttora lo circondano, in modo da “ isolare” il suono in un contesto assolutamente ovattato e davvero “fuori del tempo”. Agli inizi del secolo scorso, il visconte Giovanni Maria Fuligni si ritirò a Montalcino dove l’azienda produce da antica data un Brunello di Montalcino caratterizzato da un’inconfondibile eleganza, ed internazionalmente apprezzato. La dimensione del luogo consente di ospitare solo un ristretto numero di ospiti per il concerto che viene eseguito nella terrazza, alla sette circa del pomeriggio, a cui segue la cena accompagnata dalla degustazione dell’ultima annata di Brunello Fuligni e degli altri vini, Rosso di Montalcino “Ginestreto” e “San Jacopo”.
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Sempre in Montalcino, segue l’esecuzione del secondo concerto organizzato nell’antica azienda dei Conti Costanti. Andrea Costanti è l’attuale conduttore dell’azienda che dal 1858 produce Brunello nella storica villa cinquecentesca del “Colle al Matrichese”, ove sono tutt’ora dislocate anche le antiche cantine. Anche questo secondo concerto si svolge dinanzi ad un ristretto numero di ospiti che Andrea raccoglie negli ambienti della sua dimora privata, alternando il mondo del vino a quello dello sport e della cultura musicale in corrispondenza ai suoi multiformi interessi. Sotto un grande albero di tiglio bicentenario Andrea predilige esecuzioni per archi che ben riflettono la sobria eleganza e la classicità dei vini da lui prodotti. Ai concerti di musica, prevalentemente settecentesca, segue anche qui la degustazione dell’ultima annata di Brunello di Montalcino e degli altri vini prodotti sui terreni Costanti. La cena viene “magicamente” imbandita intorno allo stesso albero secolare dove ha avuto luogo il concerto poco prima, ed anche qui, come dai Fuligni, è accompagnata, oltre che dai vini rossi della casa, dagli splendidi bianchi di “Bellavista”, selezionati da Neil e Maria Empson e Phil Langford (Empson e co) raffinati importatori di grandi vini italiani negli USA.
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La Villa di Geggiano e l’annessa azienda vinicola si trovano nel comune di Castelnuovo Berardenga in provincia di Siena, nella zona del Chianti Classico, tra i vigneti e le colline che hanno reso questa parte della Toscana famosa in tutto il mondo per i suoi vini, la sua bellezza e la ricchezza della sua Storia. I primi documenti sull'attività vinicola dei conti Bianchi Bandinelli, tra le più antiche famiglie senesi che, tra l’altro, annovera tra i propri componenti papa Alessandro III, risalgono al 1725, quando Niccolò Bandinelli esportava in Inghilterra il vino proveniente dai vigneti della Villa di Geggiano. Nelle cantine della Villa del '700, sede storica dell'azienda, vengono oggi prodotti il Chianti Classico e la Riserva dai fratelli Andrea ed Alessandro Boscu Bianchi Bandinelli, secondo criteri di massima qualità, conservando la storica etichetta disegnata dal nonno, il celebre archeologo Ranuccio Bianchi Bandinelli. I concerti sono ambientati, in quello che era l’antico teatro vegetale realizzato nel XVIII secolo all’interno dello splendido giardino all’italiana, nella quiete del tardo pomeriggio estivo e nello splendore del tramonto che cala sulla città di Siena, visibile dall’alto della villa di Geggiano in uno dei suoi profili più belli. Nei saloni affrescati della villa segue la degustazione dell’ultimo Chianti prodotto nelle terre dei Bianchi Bandinelli e quindi la cena nella quiete notturna del giardino, nel prato e tra le aiuole di bosso.
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Badia a Coltibuono ovvero “l'abbazia del buon raccolto“, fu fondata dai monaci vallombrosani circa mille anni orsono, quale luogo di culto e di meditazione. Nel 1051, i monaci dell'ordine di Vallombrosa iniziarono a costruire questo monastero del “Buon Raccolto“ piantando contemporaneamente le prime vigne di questa zona. Nel quindicesimo secolo Coltibuono ebbe un ulteriore sviluppo sotto il patronato di Lorenzo de'Medici. Nel 1810, sotto il dominio napoleonico, i monaci furono obbligati a lasciare Coltibuono. Negli anni successivi la proprietà fu venduta prima attraverso una lotteria e nel 1846 fu acquistata da Michele Giuntini, banchiere fiorentino e antenato degli attuali proprietari. Sotto la guida di Piero Stucchi Prinetti la fattoria fu trasformata in azienda vinicola e si è affermata in Italia ed all'estero. Oggi i figli Roberto, enologo di maturata esperienza ed Emanuela, responsabile di marketing e vendita dirigono l'azienda. Emanuela è stata recentemente eletta Presidente del Consorzio del Marchio Storico Chianti Classico. Per consuetudine, l’ultimo concerto di “Musica e rossi toscani” si svolge poco prima del tramonto nel cortile della Badia. Il mistico silenzio del luogo conferisce alle esecuzioni dei musicisti che si sono qui succeduti un fascino assolutamente particolare, “coltivato” con scrupolo da Donna Lorenza de’ Medici, rigorosissima nel chiudere i cancelli di ingresso pochi secondi dopo l’orario stabilito, anche a costo di lasciar fuori gli amici più cari, pur di preservare la toccante atmosfera dell’appuntamento musicale di Coltibuono.
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I concerti presso la Fattoria dei Barbi si tengono per consuetudine nell'antico parco della villa "I Podernovi" dal 1790 proprietà della famiglia Colombini che sin da allora vanta una storia di successi nella viticultura. Nel 1892 si arriva al primo importante riconoscimento: una medaglia d'argento del Ministero dell'Agricoltura. Sarà solamente il primo di una lunga serie di riconoscimenti ottenuti sia in Italia che all'estero. Nel 2007 i vini dei Barbi raggiungono le vette delle classifiche internazionali con il Brunello Riserva e il Brunello Vigna del Fiore. L'azienda è oggi condotta da Stefano Cinelli Colombini, discendente dell'antica casata, custode delle antiche tradizioni e insieme promotore di grandi innovazioni tecnologiche. Il luogo prescelto per i concerti, all'ombra di un leccio centenario, ha visto succedersi nel tempo ospiti dei Colombini, cantanti e musicisti di grande valore e rilievo internazionale da Renato Bruson, a Misha Maisky a componenti dell'Orchestra Filarmonica di Berlino. Il concerto si tiene alle diciannove, nella quiete del parco, prima del tramonto, tra le ombre allungate delle statue che lo decorano e nella luce dorata che penetra tra le fronde. Segue un invito a cena nella nota "Taverna dei Barbi", contigua al parco dei Podernovi, ove cibi della gastronomia toscana, rielaborati con eleganza, vengono proposti in abbinamento ai noti vini della casa.
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Di Borgo Scopeto, antico centro agricolo medioevale del Chianti Classico, Elisabetta Gnudi Angelini ha fatto la sua residenza toscana ed il centro di un gruppo che include alcune delle più importanti perle dell’enologia Toscana, basti citare Altesino e Caparzo in terra di Montalcino. Accanto ad una sincera passione per la viticoltura, Elisabetta si è posta il proposito di un pregevole intervento di recupero immobiliare nelle aziende, e soprattutto del borgo medioevale di Scopeto, destinato ad accogliere un raffinato “relais” per ospiti appassionati di grande vino e di atmosfere naturalistiche davvero irripetibili. Attraversando viali di olivi e di cipressi,ed un labirinto settecentesco di bossi,ci si allontana dal castello medioevale in direzione di Siena, giungendo alle nuove cantine di Borgo Scopeto, ove dominano razionalità, qualità dei materiali, e rispetto estremo dell’impatto ambientale. Nei suggestivi interni delle cantine dominano le finiture in tonalità Blu, fino a caratterizzare anche molte delle etichette, in omaggio alla passione di Elisabetta per questo colore.
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Con il Palio del 16 agosto la stagione estiva senese tocca il suo “culmine” ed i musicisti di “musica e rossi toscani” sono soliti offrire alla famiglia Pannocchieschi d’Elci un concerto che si tiene alla vigilia del Palio nei saloni dello storico palazzo su Piazza del Campo, dalle cui finestre, il giorno dopo, degustando i nuovi vini Rossi prodotti da Andrea e Ranieri Pannocchieschi ad Anqua, nell’antica tenuta di famiglia, vedranno sfilare lo storico corteo e la folgorante corsa che, con il suo rapidissimo svolgimento fa calare il sipario sull’estate senese ed anche sui concerti del festival.
R.G.F.